Il 27 maggio 1907 nasceva Rachel Carson, biologa marina e zoologa statunitense che proprio negli Usa diede vita al movimento ambientalista. Oltre che scienziata appassionata è stata anche una bravissima sceneggiatrice di testi per la radio a cavallo delle due guerre mondiali, giornalista e divulgatrice oltre che attivista.
Nel 1958 l’amica Olga le scrive di aver visto una grande quantità di volatili morti vicino al suo terreno dopo che è stato irrorato per via area il Ddt, pesticida usato per uccidere le zanzare. Carson decide di indagare e la sua intensa ricerca, supportata anche dagli studi di altri colleghi, diventa anche un libro nel 1962, Primavera silenziosa (Silent Spring), nel quale descrive gli effetti devastanti sull’ambiente e sull’umanità derivanti dall’uso del Ddt e di altre sostanze chimiche, molte delle quali in quegli anni verranno usate, come il defoliante detto Agent Orange, come armi e sparse per via aerea sulle foreste del Vietnam e del Laos durante la guerra, nonostante fossero già noti gli effetti cancerogeni e teratogeni.
Carson sarà fra le prime a capire il nesso fra quelle sostanze e l’inquinamento del suolo e delle acque, sia superficiali che sotterranee, di come tali sostanze tossiche, restando nelle acque e nel terreno, vengono assorbite dalle piante e dagli animali per poi arrivare a tutti noi. In Primavera Silenziosa, Carson afferma con forza che “ci troviamo oggi ad un bivio: la via percorsa finora ci sembra facile, in apparenza: si tratta di una bellissima autostrada sulla quale possiamo procedere ad elevata velocità ma che conduce ad un disastro. L’altra strada – che raramente decidiamo ad imboccare – offre l’ultima ed unica probabilità di raggiungere una meta che ci consenta di conservare l’integrità della terra”.
Era il 1962 e, purtroppo, non è stata ascoltata.
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