Diciannovesima puntata dell’illustrazione del documento ‘Cambiamento climatico. Evidenza e cause’. Ricordiamo che si tratta di una ricerca condotta da due importanti enti internazionali: The Royal Society e la US National Academy of Science. Nella ricerca sono affrontate le 20 principali domande che vengono formulate sulla questione ‘Climate Change’.
Sono reali gli scenari catastrofici che parlano di ‘spegnere la Corrente del Golfo’ o che ritengono il rilascio di metano dall’Artico motivo di grande preoccupazione?
Al momento, i migliori modelli climatici disponibili non prevedono cambiamenti improvvisi in tal senso nel prossimo futuro. Tuttavia, con l’aumento del riscaldamento, non si possono escludere grandi cambiamenti repentini.
La composizione dell’atmosfera, infatti, sta cambiando velocemente verso condizioni che non sono state sperimentate per milioni di anni, quindi siamo diretti verso territori sconosciuti e l’incertezza è grande. Il sistema climatico coinvolge molti processi concorrenti che potrebbero cambiare il clima appena una certa soglia è stata superata.
Un esempio ben noto è il rovesciamento della circolazione oceanica sud-nord, che è mantenuta da acqua fredda salata che affonda nel Nord Atlantico e che comporta il trasporto di calore supplementare verso il Nord Atlantico attraverso la Corrente del Golfo.
Durante l’ultima era glaciale, gli impulsi di acqua dolce dalla calotta glaciale sul Nord America hanno portato al rallentamento di questa circolazione e ai cambiamenti diffusi nel clima intorno all’emisfero settentrionale. Il raffreddamento dell’Atlantico settentrionale causato dallo scioglimento della calotta di ghiaccio della Groenlandia è tuttavia molto meno intenso e quindi non si prevede che causi cambiamenti bruschi.
Un altro esempio, il riscaldamento artico potrebbe destabilizzare il metano (uno dei gas serra) intrappolato nei sedimenti oceanici e nel permafrost, potenzialmente portando a un rapido rilascio di una grande quantità di metano. Se si verificasse un rilascio così rapido, si verificherebbero cambiamenti climatici importanti e rapidi.
Tali cambiamenti ad alto rischio sono considerati improbabili in questo secolo, ma sono per definizione difficili da prevedere. Gli scienziati stanno quindi continuando a studiare la possibilità di tali punti critici che potrebbero causare grandi e bruschi cambiamenti.
Ph: Barbara Dall’Angelo