Il 20 dicembre 2017, l’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha adottato una risoluzione con la quale ha dichiarato il 20 maggio di ogni anno la giornata mondiale delle api.
Un riconoscimento importante per le nostre insette, da decenni in grande sofferenza per il declino della biodiversità.
I dati Ispra – Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale ci dicono che “circa il 70% delle 115 principali colture agrarie mondiali beneficia dell’impollinazione animale. In Europa la produzione di circa l’80% delle 264 specie coltivate dipende dall’attività degli insetti impollinatori. La produzione agricola mondiale direttamente associata all’impollinazione animale rappresenta un valore economico stimato tra 235 e 577 miliardi di dollari.
Secondo il Rapporto sullo Stato del Capitale Naturale in Italia la valutazione economica del servizio di impollinazione delle aree agricole italiane è pari a circa 3 miliardi di euro l’anno”. Anche le nostre api mellifere sono grandi impollanitrici, i cambiamenti climatici stanno purtroppo avendo un impatto forte sulla loro attività. Le piogge forti impediscono loro di volare e dopo la pioggia fiori e polline sono annacquati, la forte siccità brucia le fioriture e in generale hanno un problema di orientamento dovuto ai cambi repentini di temperature e clima.
Purtroppo quest’anno il 20 maggio in Italia cade mentre alcuni territori sono stati travolti da una brutta alluvione, anche le 5 arnie (in ogni arnia vive una famiglia di circa 40mila insette) di Phoresta, nel bosco della Biodiversità di Bologna, sono a rischio. Un motivo in più per continuare il nostro impegno, anche insieme a voi.