La CO2 è il principale gas serra responsabile del cambiamento climatico, da applicare quindi nel caso della sua produzione il principio di “chi inquina paga” significa dare un prezzo al carbonio.
Il prezzo del carbonio è legato all’origine delle emissioni di gas serra e può essere stabilito attraverso due principali strumenti politici.
Il primo è la carbon tax, meccanismo che indica un prezzo predefinito del carbonio per poi successivamente applicarlo alle unità di gas serra emesse e viene solitamente espresso come valore per tonnellata di anidride carbonica equivalente (CO2-eq). È una tassa applicata alle imprese o all’intera catena di forniture.
Il secondo strumento è il trading di emissioni, noto anche come mercato del carbonio, in cui viene assegnato un numero specifico di quote di emissione, ognuna delle quali dà solitamente il diritto ad emettere una tonnellata di CO2-eq che possono essere scambiate tra i vari soggetti che producono CO2. In questo caso, il mercato stabilisce implicitamente un prezzo variabile alle emissioni.
Questi strumenti permettono di disincentivare i principali responsabili delle emissioni a bruciare combustibili fossili e li spinge invece a trovare soluzioni a basse emissioni per le loro attività.
A livello della UE dal 2005 al 2021 le emissioni di CO2 sono state ridotte del 40% (dati IPCC).