Riprendiamo a parlare di James Edward Hansen, importantissimo professore dell’Università della Columbia. Hansen è un luminare della scienza climatica. Ha diretto il programma appunto sulla scienza del clima e si occupa attivamente di riscaldamento globale. Anzi negli ultimi anni è diventato un attivista per il clima impegnandosi in prima persona per mitigare gli effetti del riscaldamento globale. Ci siamo interessati a lui e riceviamo regolarmente un resumè delle sue numerose battaglie per l’emergenza climatica.
Pragmatismo, secondo Hansen
Vogliamo parlarvi di uno di questi messaggi che ci sembra illustri molto chiaramente le sue attività e la sua filosofia che potrebbe tranquillamente definire pragmatica in puro stile americano (ricordiamo che la filosofia pragmatica – nata in America – privilegia l’azione a scapito della teoria astratta). Il messaggio che ci ha inviato Hansen inizia con un titolo molto chiaro:
Fare del lavoro democratico non è facile. Ma ne vale la pena.
Da questo assunto Hansen osserva preliminarmente che disfunzioni e incompetenza nei rami legislativi ed esecutivi del governo degli Stati Uniti sono a livelli scioccanti.
Il terzo pilastro
Soluzioni a lungo termine sono possibili solo attraverso un approccio che affronti esplicitamente l’attuale estrema polarizzazione.
Ma nel frattempo va affrontato il terzo pilastro del sistema democratico: quello giudiziario che è una cruciale forza stabilizzante per la giustizia.
In soldoni: secondo Hansen noi non dobbiamo preoccuparci troppo di quale orientamento politico sia questo o quel giudice. Piuttosto dobbiamo preoccuparci che abbia un’accurata comprensione dei fatti.
E qui Hansen racconta una vicenda legale nel quale è stato implicato.
Presso la corte distrettuale del Montana si è svolta una causa intentata dal centro legale occidentale contro una miniera locale di carbone che voleva espandere la sua attività.
Il Montana ha la più grande riserva di carbone della nazione e Rosebud è il secondo più grande estrattore di carbone in Montana.
Per supportare questa causa Hansen ha preparato – con l’aiuto del suo consulente legale Dan Garlpern – una dichiarazione.
Non sappiamo l’esito della causa ma in ogni caso Hansen afferma che ormai questo tipo di cause – per difendere l’ambiente – si svolgono in ogni parte del mondo. E farle ne vale la pena. Infatti queste iniziative pongono le basi per cause sempre più importanti e aiutano comunque a far pressioni sui governi per costringerli a ridurre le emissioni.
Tasse
Un altro sistema per ottenere questo sono la imposizione di tasse sulle emissioni di carbonio.
Pian piano le estrazioni di carbone e l’utilizzo del fracking (NDR – in Italiano fratturazione idraulica. Si basa sullo sfruttamento di un liquido – in genere acqua – per creare appunto una frattura in uno strato roccioso nel sottosuolo. È ritenuta dannosa per l’ambiente) per estrarre il gas spariranno quando non saranno più economicamente convenienti.
Hansen è convinto che i giovani siano sensibili a questi problemi. Più di 350 presidenti di organismi studenteschi sono d’accordo su una dichiarazione bipartisan per promuovere l’approccio scientifico in materia di clima, energia ed economia.
Tra l’altro una tassazione crescente sulle emissioni di carbonio sarebbe ben vista sia da conservatori che da ‘liberal’ (in Italia diremmo sia a Destra che a Sinistra) a patto però che il ricavato venga distribuito al 100% ai residenti delle zone interessate. Hansen osserva però che bisognerebbe evitare che questi quattrini andassero ai soliti politici.
Cosa volete: tutto il mondo è paese.
Si auspica invece che queste entrate vadano a favore dell’economia favorendo la crescita di nuovi posti di lavoro.
E anche per programmi sociali, asili e ridurre gli alti costi dell’educazione.
Bravo Hansen!