Disturbo da deficit di attenzione e iperattività e natura: i bambini che crescono nel verde sono più sani. E meno bulli.
Proseguiamo a presentare l’attività di ricerca della Wageningen University& Research (WUR).
Il centro di ricerca dell’Università ha pubblicato un interessante articolo sul disturbo da deficit di attenzione e iperattività (ADHD Attention Deficit Hyperactivity Disorder, E’ un disturbo dello sviluppo neuropsichico del bambino e dell’adolescente).
Secondo la ricerca della Wageningen i bambini che vivono in quartieri con più spazi verdi hanno meno necessità di dover usare
farmaci che combattono questo stato morboso.
A sostenere questa tesi è lo psicologo ambientale Sjerp de Vries che opera appunto presso la WUR. Vediamo come è arrivato a questa conclusione.
Intanto si parte da un dato poco rassicurante: i bambini affetti da ADHD in questi ultimi decenni sono aumentati.
I rimedi, naturalmente, sono diversi ma gli ambienti più verdi potrebbero favorire questa inversione di tendenza. De Vries ha studiato la relazione tra gli ambienti dove c’è molto verde e l’uso di farmaci ADHD per i bambini.
I risultati sono molto chiari. Gli spazi verdi sono associati a un uso inferiore del 10% di medicinali prescritti ai bambini per il disturbo da deficit di attenzione e iperattività, come ad esempio il Ritalin (NDR –farmaco appartenente alla classe degli psicostimolanti).
Il fenomeno è ancora più ampio per i bambini che vivono nei quartieri più svantaggiati che normalmente sono quelli con meno verde.
Di qui una conclusione dei ricercatori di WUR: garantire che i quartieri più poveri abbiano accesso a spazi verdi di buona qualità. In altre parole: per avere una funzione positiva e salutare, la vegetazione deve essere curata e ben tenuta.
Ma la ricerca WUR non si ferma qui e dimostra inoltre che gli spazi verdi sono anche benefici per la salute degli adulti.
Uno studio europeo dimostra che le persone che vivono nelle aree con spazi verdi hanno una salute mentale migliore del 40% rispetto a quelle che vivono in zone meno verdi.
Una ricerca britannica ha anche scoperto che le persone che vivono nelle aree con spazi verdi hanno un tasso di mortalità più basso di quelle che vivono nelle zone con meno verde.
Le ricerche di de Vries arrivano anche a delle conclusioni curiose: se la scuola è verde, cioè immersa nella natura, il bullismo dei ragazzini è meno diffuso.
Una conclusione: le ricerche della WUR dimostrano che le città – o comunque i centri abitati – più vivibili sono quelli che una buona (e curata) presenza di verde.
La capiranno, alla fine, le autorità?