Dopo la Commissione Europea ad agosto, anche il Parlamento Europeo a metà ottobre ha votato il proprio impegno nei confronti degli European Sustainability Reporting Standards (#ESRS), che si applicheranno a oltre 50.000 aziende da gennaio 2024 in poi.
Gli ESRS seguono il principio della doppia materialità, che richiede alle aziende di considerare sia gli impatti delle loro attività sull’ambiente e sulla società, sia gli impatti di tali questioni sulla loro performance finanziaria.
Si affiancano ai già esistenti standard globali per la rendicontazione di sostenibilità (GRI) che rappresentano le buone pratiche per la reportistica pubblica in merito a una gamma di impatti economici, ambientali e sociali. La rendicontazione di sostenibilità basata sugli standard fornisce informazioni sui contributi positivi o negativi di un’organizzazione allo sviluppo sostenibile.
Mentre gli ESRS saranno vincolanti per le grandi aziende e quelle quotate nell’UE a partire dal 2024, gli standard GRI sono volontari. Questo significa che le aziende soggette agli ESRS dovranno adeguarsi a requisiti legali più rigorosi rispetto a quelle che utilizzano esclusivamente gli standard GRI. Nonostante queste differenze, le aziende che già utilizzano gli standard GRI per la loro rendicontazione sulla sostenibilità saranno ben preparate per l’adozione degli ESRS, poiché molti requisiti di divulgazione sono simili o complementari
25 Ottobre 2023