Questione climatica: decima puntata dell’illustrazione del documento ‘Cambiamento climatico. Evidenza e cause’. Ricordiamo che si tratta di una ricerca condotta da due importanti enti internazionali: The Royal Society e la US National Academy of Science. Nella ricerca sono affrontate le 20 principali domande che vengono formulate sulla questione ‘Climate Change’.
Il recente rallentamento del riscaldamento significa che il cambiamento climatico non sta più avvenendo? La risposta è assolutamente no, perché il rallentamento a breve termine del riscaldamento della superficie terrestre non invalida la nostra lettura dei cambiamenti a lungo termine derivanti dai cambiamenti indotti dalla specie umana soprattutto con i gas serra.
È normale anche che ci sia un’altalena fra decenni di riscaldamento lento e decenni di riscaldamento accelerato. Poiché l’atmosfera immagazzina pochissimo calore, le temperature superficiali possono essere rapidamente influenzate dall’assorbimento di calore che avviene altrove (come le particelle che finiscono nell’atmosfera da eruzioni vulcaniche).
Più del 90% del calore viene assorbito dagli oceani e penetra lentamente in acque profonde.
Un più rapido tasso di penetrazione del calore negli oceani più profondi rallenterà il riscaldamento visto in superficie e nell’atmosfera, ma di per sé non cambierà il riscaldamento a lungo termine, senza pensare agli effetti del continuo scioglimento del ghiaccio del mare artico, dei ghiacciai e della calotta glaciale della Groenlandia.
Resta che le misurazioni ci dicono che ciascuno degli ultimi tre decenni è stato più caldo di qualsiasi altro decennio da quando le misurazioni termometriche diffuse sono state introdotte nel 1850. Ondate di calore record si sono verificate in Australia (gennaio 2013), Usa (luglio 2012), Russia (estate 2010) e Europa (estate 2003).
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