Sprechi in sanità: si possono ridurre, non sono una condanna. Ne siamo sempre più convinti dopo una lunga conversazione col Dott. Claudio Tedeschi AD della Dismeco srl.
Dismeco è la prima azienda italiana nel campo dei trattamenti Raee (cioè rifiuti elettrici ed elettronici). gestisce un innovativo impianto industriale di recupero Raee a Marzabotto (BO) con un elevatissimo standard di recupero di componenti e materiali relativi ad apparecchi tecnologici. Questa società è stata anche premiata da Confindustria nel 2019 come Best Performer nell’Economia circolare.
Tedeschi è da sempre un amico di Phoresta ed ha partecipato, tra l’altro, nel 2017 alla tre giorni di eventi sulla economia circolare presso lo spazio Gerra di Reggio Emilia organizzate anche dalla nostra associazione.
In quell’occasione il dottor Tedeschi si era occupato della gestione di rifiuti elettrici ed elettronici in generale e la corretta operatività fiscale per il loro smaltimento.
Un progetto sperimentale
Questa volta invece ci ha parlato di un progetto sperimentale concepito proprio per l’emergenza Covid-19 che certamente – quando sarà a pieno regime – darà un contributo a recuperare molti ricambi di apparecchiature elettromedicali che al momento risultano inutilizzate o dismesse. E’ inutile sottolineare l’importanza di queste apparecchiature per fronteggiare e gestire improvvise crisi sanitarie come quella dovuta alla recente pandemia. In molti ospedali queste apparecchiature non erano presenti in modo ottimale anche per via della riduzione dei finanziamenti pubblici alla sanità. E’ nata così l’idea del progetto MDRs che punta a rilevare le apparecchiature non in funzione o dismesse dalle quali però è possibile ricavare ricambi utili. Tutto ciò naturalmente dopo una serie di controlli, smontaggi selettivi e sanificazioni.
C’è da aggiungere che molte apparecchiature seppure attempate sarebbero ancora utilizzabili ma spesso mancano i pezzi di ricambio che non sono più disponibili. In tal caso non resterebbe che la rottamazione anche se è uno spreco. La soluzione MDRs consente invece di riutilizzare gran parte di queste apparecchiature: è un esempio lampante di economia circolare.
Vantaggi per tutti: evitare gli sprechi in sanità
i vantaggi per tutti gli attori della filiera sono notevoli. il progetto fa risparmiare all’ufficio acquisti della casa di cura o dell’ospedale. Ricordiamo che gli apparecchi
elettromedicali mandati alla rottamazione vengono triturati e nulla viene sanificato. Invece Dismeco riesce a ricavare pezzi di ricambio che verranno venduti poi ai produttori per effettuare manutenzioni e sostituzioni dei loro apparecchi presso ospedali e case di cura. C’è anche un vantaggio sotto il profilo occupazionale in quanto per produrre una nuova apparecchiatura basta una persona mentre nel passaggio riciclo e recupero occorrono ben 4 persone. Naturalmente di primo acchito il produttore di apparecchiature medicali non ha interesse immediato a riparare o a creare ricambi per i modelli più vecchi. Preferirebbe vendere sempre modelli nuovi, Ma oggi si scontra con le sempre minori disponibilità economiche degli ospedali e quindi volente o nolente dovrà fare i conti con questa nuovo sistema meno sprecone.
Dove è nata l’idea
Osservando alcune realtà incontrovertibili. La prima: le apparecchiature elettromedicali datate sono già rifiuti. E gli ospedali e le case di cura sono piene di elettromedicali o datati o inservibile o comunque non più utilizzabili anche se funzionanti. La seconda: gli uffici acquisti delle case di cura e degli ospedali
mandano queste apparecchiature datate o parzialmente inservibili alla rottamazione. E’ un bello spreco. Si può evitare? Certo che si può. Ma ci sono degli ostacoli da superare.