di Roberto Sinibaldi
Siamo poco a sud di Roma, nel Parco dei Castelli Romani. Questa è la “Loggetta” della via Sacra, la strada romana che porta a Monte Cavo, luogo sacro già in epoca preromana. Da poco meno di 1000 metri di altitudine lo sguardo spazia verso Occidente, si vede il mare, i laghi di Nemi e Albano e certe mattine di tramontana, le isole Ponziane.
Colli Albani: che territorio è?
È un territorio plasmato da terremoti antichissimi, eruzioni vulcaniche, colate laviche, vento, acqua, formazione di laghi, remoti prosciugamenti. Tutto questo ha contribuito alla formazione dei Colli Albani.
Tante storie che fanno la storia
L’accumulo di miti e leggende, comunque fondate su elementi storici, ci portano agli straordinari cataloghi di fatti che si sono succeduti in questi luoghi, dove – dall’epopea delle origini – le storie si confondono con la storia.
La maestosità del paesaggio dei Colli Albani, la magnificenza delle antiche memorie, le vestigia di quelle a noi più vicine si sono stratificati in giacimenti culturali che da queste terre hanno dato origine alla Roma antica, fino a quella dei Papi.
Un territorio ricco, carico di testimonianze, e anche se non siamo più nella quieta naturalità degli originari bucolici
spazi inabitati, ci immergiamo nella superstite bellezza del paesaggio e nell’aura del mito.
Il senso identitario
È da qui, come da tutti i posti che hanno caratteristiche simili, che si può formare il senso identitario che trasforma i residenti in cittadini, cittadini attenti e consapevoli che l’integrità dei luoghi che abitano non ha solo un significato ideale, ma anche un forte valore materiale.