Un ambientalista vero. Ce lo racconta Roberto Sinibaldi che ci presenta un personaggio che sa vivere in armonia con la natura. E quindi anche con se stesso.
Valle Perdua è il rifugio, l’orto, il bosco, il prato di Giancarlo Trombetta, classe 1947, che vive a Rocca di Papa, nel Parco dei Castelli Romani, a due passi da Roma.
Della “macchia”, come la chiamano da quelle parti, conosce tutto, da sempre. Il suo rapporto con la natura è
spontaneo e innato. Fa parte del suo modo di pensare anteporre l’ambiente a qualsiasi altro elemento. Un atteggiamento che nei decenni, di scelta in scelta, ha plasmato la sua vita. La vita di un ambientalista vero.
Giancarlo è una persona amichevole e divertente, sempre pronto alla battuta, mai piegato da quelle avversità che talvolta caratterizzano le nostre vite. In ogni cosa c’è un elemento positivo, basta saperlo cogliere. Ci si trova così in un orizzonte di consapevolezza, ma leggero. E in piazza, a Rocca di Papa, a Giancarlo lo conoscono tutti, ha una parola per tutti, un consiglio da scambiare o una battuta su cui ridere.
Va a funghi e raccoglie gli asparagi, fa la legna e cura gli alberi, alleva animali e sa cucinare, conosce le erbe spontanee, con cui fa liquori fortissimi, e costruisce nidi per gli uccelli. E poi fa l’orto, è uno dei suoi orgogli, ma anche il motivo di un costante confronto con i suoi vicini, per chi ha quello più bello. E così, tra un innesto e una potatura, può succedere di chiacchierare del più e del meno, o magari anche di filosofia quotidiana. Sì, perché Giancarlo non è solo un esperto conoscitore delle cose della natura e un cultore del buon vivere, ma anche una persona appassionata della sua terra.
Le sue attenzioni si rivolgono anche su particolari per i più insignificanti, come la quiete degli alberi o il colore dei fiori, tra lo stupore di chi lo va a trovare, e così questa eredità non è persa.
Ma, al di là di tutto, quello che più caratterizza persone come Giancarlo, è l’umanità; la sensibilità verso gli altri, l’attenzione per le persone. Forse è la simbiosi con gli elementi della natura che aiuta a capire il mondo, forse preoccuparsi per gli altri deriva da una vicinanza emotiva verso i luoghi in cui viviamo e tutto quello che ci circonda. Avere una mente aperta quasi sempre significa avere anche un cuore aperto verso gli altri.
“A me la gente piace – dice – ma più di tutto voglio vivere con semplicità e rispetto, due cose che se fossero di tutti, cambierebbero il mondo”.
E sono le parole di un ambientalista vero.