AMOC ovvero ’Atlantic Meridional Overturning Circulation’, ovvero Capovolgimento meridionale della circolazione atlantica.
Si tratta, in pratica, di un’importante corrente oceanica dell’Oceano Atlantico ed è caratterizzata da un flusso in direzione nord di acqua salina calda negli strati superficiali dell’Atlantico, e contemporaneamente da un flusso in direzione sud di acqua fredda. L’Amoc in sostanza è un importante fattore che regola il sistema climatico di una vasta fetta del nostro pianeta.
Questa corrente oceanica trasporta una quantità significativa di energia termica dai tropici e dall’emisfero australe verso il Nord Atlantico, mentre il calore viene trasferito all’atmosfera.
E’ un sistema complesso di correnti che risponde anche a importanti scambi tra le acque superficiali con quelle più profonde, in tal modo da rimescolare e portare negli abissi le acque a temperature miti, immagazzinando di conseguenza grosse quantità di calore.
I cambiamenti in questa circolazione oceanica potrebbero avere un profondo impatto sul sistema climatico globale.
Secondo l’articolo di Tim G. Benton ‘La sparizione di AMOC nell’economia agricola’ apparso sulla prestigiosa rivista Nature un cambiamento sostanziale dell’AMOC, o o più specificatamente della Corrente del Golfo per noi europei.
Nella parte introduttiva si afferma che il crollo dell’Atlantic Meridional Overturning Circulation (AMOC) potrebbe avere significativi cambiamenti strutturali in agricoltura, con grandi conseguenze per la sicurezza alimentare globale.
Gli effetti potrebbero quindi essere molto differenti da quello che si pensava fin a ora, perché subentrerebbe un netto incremento termico delle acque superficiali dell’oceano incapaci a dissipare calore; questo fenomeno si rifletterebbe rapidamente su un sensibile aumento delle temperature in tutto il globo.
L’Atlantic Meridional Overturning Circulation potrebbe venire fortemente disturbato da un mutamento delle condizioni climatiche, tra cui un’anomalia termica rilevante o una differente concentrazione salina nelle acque dell’oceano.
Caratteristiche che possono venire rapidamente “alterate” da uno scioglimento anomalo dei ghiacci artici e la fusione della Groenlandia, uno degli elementi più rilevanti nell’emisfero nord.
Secondo le elaborazioni modellistiche, l’Amoc potrebbe entrare in un periodo di grande crisi, indicativamente tra i 10 ed i 20 anni, in cui una limitata capacità di scambio tra le acque superficiali e quelle più profonde limiterebbe significativamente il controllo delle temperature globali, attivandone appunto una crescita sensibile.
Non vogliamo concludere questo post creando inutile allarmismo. Il fenomeno è infatti attentamente studiato e sono state intraprese approfondite ricerche.
Attendiamo allora ulteriori risultati prima di preoccuparci.