Continua la nostra rubrica sulla mobilità sostenibile. Questa volta ci occupiamo di monopattini elettrici. Parliamo di un convegno che si è tenuto recentemente a Ecomondo 2019 (5-8 novembre).
Questo incontro ha evidenziato che in Italia si sta facendo molto per seguire l’onda innovativa che ci viene da paesi assolutamente all’avanguardia nel campo della ricerca di soluzioni per ridurre gli impatti ambientali dei veicoli utilizzati, in particolar modo in centri e periferie delle grandi città.
Sperimentazioni.
Le sperimentazioni a Rimini, Torino e Milano per la regolamentazione della circolazione di monopattini elettrici, hoverboard e segway costituiscono un passo interessante di applicazione della recente normativa. Ma, come sempre accade, alcuni fatti e risultati sono un poco sconcertanti, sintomo di una vera e propria fase pionieristica in atto.
La multa di 5.000 € comminata a un guidatore di monopattino a Torino, seppure era la somma di diverse infrazioni, costituisce un caso estremo. Ma tanti altri casi sollevano non poche perplessità.
Mancata classificazione.
In particolar modo la mancata classificazione dei monopattini alla stregua delle biciclette, più volte tentata da amministratori e tecnici, ma non riportata nella legge, crea interrogativi e interpretazioni diverse sia sul piano di utilizzo che di applicazione delle regole.
D’altro canto lo sviluppo di iniziative volte a favorire l’utilizzo di mezzi ecologici a complemento di trasporti pubblici e privati incentiva l’attenzione a tutte le forme di condivisione per ottenere la giusta mobilità.
L’esempio di Uber.
C’è l’esempio di Uber che in Italia ha acquistato un’azienda (Jump) che fornisce biciclette elettriche per accedere a zone a traffico limitato. Questi mezzi sono da utilizzare a valle dei tragitti con le loro auto affiliate e costituiscono un importante passo avanti nell’integrazione di mezzi diversi per raggiungere la destinazione desiderata. Dopo aver ottenuto un buon successo in Europa, Jump sta ora entrando sul mercato di Milano e presto si muoverà su Roma.
Le città del sud, Napoli in testa, restano purtroppo indietro nella mobilità condivisa. I motivi sono le pessime esperienze di alcuni operatori, i cui mezzi (auto, scooter e biciclette) sono andati soggetti a un tasso troppo elevato di vandalismi e ruberie.
Trenitalia e altri.
Trenitalia con i suoi nuovi treni locali Rock e Pop riserva ora spazi a chi vuole portarsi in treno la bicicletta per poi raggiungere pedalando le destinazioni, una volta scesi.
Peugeot, contestualmente al lancio della nuova e208 elettrica, sta avviando con le amministrazioni delle grandi città una collaborazione per noleggiare in carpooling le proprie auto, spostando il proprio mercato e la propria attività dalla vendita del veicolo alla vendita dei servizi.
In conclusione.
Tutto questo comporta un salto culturale dell’utente, che – attraverso una costante informazione – deve venire a conoscenza dei vari servizi e padroneggiare l’informatica di supporto (le cosiddette App) per poterli utilizzare.
(continua)