Quale può essere la ‘via italiana’ (come si diceva una volta) a un fenomeno importantissimo ma complesso come quello dell’economia circolare? Per farsene un’idea non peregrina è utile rivedersi un documento ‘Messaggio dei Ministri Gian Luca Galletti e Carlo Calenda’ rintracciabile sul sito consultazione-economia circolare.minambiente.it. Specifichiamo subito che il termine mina si riferisce al Ministero dell’Ambiente. In quanto a Galletti è stato ministero dell’ambiente prima nel governo Renzi e poi in quello Gentiloni. Carlo Calenda – che ormai è un agguerrito opinionista spessissimo in tv – è stato, oltre che dirigente d’azienda, anche Ministro dello sviluppo economico nei governi Renzi e Gentiloni. Torniamo allora al messaggio di cui riassumiamo i punti salienti raccomandando anche – se avete un po’ di tempo – di leggerlo per intero. L’introduzione del messaggio è chiara: fornire un inquadramento generale dell’economia circolare ma anche definire il posizionamento strategico del nostro Paese su questo tema. Il testo poi ricorda che l’economia circolare deriva dagli impegni adottati nell’ambito dell’accordo di Parigi sui cambiamenti climatici. E’ comunque un tassello importante per l’attuazione della strategia nazionale per lo sviluppo sostenibile approvata dal governo il 2 ottobre 2017. Il documento sottolinea che occorre avviare una nuova politica industriale finalizzata alla sostenibilità e all’innovazione. L’Industria italiana per fortuna ha tutte le capacità per intraprendere questa strada con successo. I nuovi modelli di business più sostenibili sono in grado tra l’altro di trasformare i rifiuti in risorse ad alto valore aggiunto. Detto questo si rileva che abbiamo bisogno di tecnologie, processi, servizi e modelli imprenditoriali completamente nuovi. Proprio per questo si ritiene che il sostegno alla ricerca e all’innovazione sarà un fattore determinante per dare impulso alla transizione. Fatta questa premessa il messaggio ricorda che dal 12 luglio al 18 settembre 2017 si è svolta online una consultazione pubblica per raccogliere i pareri e i contributi di tutti gli operatori coinvolti nell’economia circolare. Il messaggio rileva che la partecipazione è stata molto ampia: oltre 3000 soggetti hanno risposto al questionario posto online. Si è potuto creare così un corpus di indicazioni utili per far attecchire in modo sano e produttivo la circular economy in Italia. Tra le raccomandazioni dei partecipanti: la necessità di una revisione normativa delle leggi; la creazione di strumenti economici; la comunicazione e la sensibilizzazione dei cittadini e, ovviamente, la promozione della ricerca. I dati e le informazioni raccolte costituiscono delle serie fondamenta per elaborare un efficace piano d’azione. E far partire in modo sicuro e spedito l’economia circolare.
28 Giugno 2019