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L’economia circolare? Per funzionare deve assolutamente … circolare. Ossia tutti gli attori (quelli che chiamiamo normalmente gli stakeholder cioè i portatori di interessi) devono essere in contatto tra di loro, scambiarsi pareri, informazioni, buone abitudini. Insomma serve una comunicazione fitta, completa e continua tra le parti.
E’ in base a questo concetto che la UE ha creato e lanciato una piattaforma – European Circular Economy Stakeholder Platform – per far dialogare tutti coloro che sono coinvolti in questo gigantesco fenomeno. Abbiamo visitato questa piattaforma e ve la presentiamo in sintesi con il caloroso consiglio di andare a visitarla appena avete un po’ di tempo. Ne vale la pena. Intanto perché è completa e potrete trovare sia informazioni utili sia indirizzi e nominativi preziosi. Il concetto di fondo che vi abbiamo comunicato più volte ma che vogliamo ribadire è semplice: questa trasformazione gradualmente coinvolgerà tutti arrecando indubbi vantaggi ai singoli e alla comunità nel suo complesso. Ecco allora le voci che troverete nella home e che potete progressivamente visitare con profitto: buone abitudini (best practices), strategia, conoscenza, impegni, dialogo, contributi, notizie ed eventi, attività e documenti del gruppo/ contatti del gruppo di coordinamento. Concentriamoci allora sulla prima (buone abitudini) che è molto importante perché riporta i risultati raggiunti da aziende o enti che hanno realizzato concretamente qualcosa nel campo ormai molto ampio dell’economia circolare. Proprio per questo i lettori sono invitati a mandare – secondo una procedura codificata – una serie di dati che sono inseriti in una raccolta consultabile da tutti i visitatori. La procedura prevede che per ogni scheda siano indicate le seguenti voci: rilevanza dell’informazione per l’EC; completezza e chiarezza dei dati; risultati pratici ottenuti; valore aggiunto e rispetto delle regole comunitarie. Pensiamo allora che un’azienda o un ente che opera in un settore e vuole passare alla EC possa trarre vantaggio dal vedere quanto è già stato realizzato magari nel proprio settore. Ci siamo allora addentrati in questa raccolta che comprendeva già 215 schede (oggi magari saranno anche di più). Le schede sono molto sintetiche e riportano: il nome dell’azienda o dell’ente in questione, il tipo dell’organizzazione, la nazione, la lingua utilizzata, l’area chiave, il settore, lo scopo dell’iniziativa. Abbiamo trovato veramente un po’ di tutto; anche dei nominativi italiani che hanno già raggiunto nel nostro paese una discreta notorietà. La terza voce (conoscenza) riporta invece gli studi e le relazioni esistenti e che sono stati pubblicati sulla EC. Gli autori o gli enti che vogliono fare conoscere dei materiali di questo tenore possono – anche stavolta – inviare i materiali con una specifica e agile procedura. C’è anche una terza voce per interagire con le diverse parti interessate all’EC che riporta nominativi e indirizzi di siti e piattaforme esistenti e operanti che si muovono in quest’area. Vi lasciamo poi il piacere di scoprire le altre voci che completano il panorama – almeno europeo – della EC. Riassumendo: vi abbiamo presentato un’ iniziativa sicuramente utile e vi consigliamo di visitarla possibilmente con calma. Come minimo avrete una visione più ampia della EC in campo europeo. Poi, proseguendo e approfondendo il discorso potreste essere coinvolti in un fenomeno che si preannuncia davvero epocale. Allora: www.circulareconomy.europa.eu/platform/en/main-language/italian. Buona navigazione.