Continuiamo a parlarvi dell’importante incontro ‘Cambiamento climatico. La città e il suo verde. Uso consapevole del territorio’ che si è svolto martedì 20 novembre 2018 a Carpi presso l’auditorium Carlo Rustichelli. Ricordiamo – come abbiamo riportato nel precedente post di Phorestanews – che la serata è stata aperta dalla relazione del nostro presidente Carlo Manicardi. A questa prima relazione è seguita quella di Guido Barbieri del comitato direttivo di Phoresta. Barbieri si è occupato della seconda voce del convegno e cioè la città e il suo verde. Così nel suo intervento Barbieri ha tracciato la storia del verde cittadino negli ultimi trent’anni, raccontando quello che si è fatto ma soprattutto quello che si sarebbe dovuto fare.
Cominciamo allora dal primo punto: cosa si è fatto e gli strumenti utilizzati. Alla base dei diversi interventi c’è una legge del 1977 (Legge regionale 24 gennaio 1977: provvedimenti per la salvaguardia della Flora regionale – istituzione di un fondo regionale per la conservazione della Natura disciplina della Raccolta dei prodotti del sottobosco). In base a questa legge i vari comuni realizzano il censimento del verde che permette di rilevare le emergenze di importanza regionale e si individuano le situazioni che possono avere importanza a livello locale. Il Comune di Carpi procede lungo questa direttiva. Quindi il censimento del verde è un vero e proprio studio territoriale dal quale è possibile ricavare dati importanti quali la consistenza del verde pubblico per singolo abitante e la sua qualità. Un altro punto affrontato da Barbieri è il piano paesistico regionale. Questo piano ha il compito di definire gli obiettivi e le politiche di tutela e valorizzazione del paesaggio con riferimento all’intero territorio regionale. Attraverso il piano paesistico si può definire un quadro normativo di riferimento per la pianificazione provinciale e regionale. Barbieri ricorda anche i soggetti ai quali il piano si rivolge e cioè la stessa Regione, le Provincie e i Comuni. Più avanti Barbieri passa alle dolenti note e cioè che cosa non si fa per il verde. Un dato è molto esplicativo: l’Italia è il Paese che ha il primato in tema di sanzioni da parte della UE e il 18,29% di queste infrazioni sono in materia ambientale. Curiosamente le norme e le leggi esistono ma vengono spesso eluse o non rispettate. I motivi? Nelle realizzazioni, per esempio di una strada o un supermercato il verde attorno è spesso vissuto come disturbante e allora viene eliminato o imbruttito. Nell’ultima parte del suo intervento Barbieri elenca quello che, viceversa, si dovrebbe fare. Servirebbe per esempio un Regolamento del verde che però non tutti i comuni hanno. Neanche il Comune di Carpi ce l’ha; però adotta una serie di norme e regole da rispettare per il verde di rilevante interesse. Nel finale Barbieri elenca i desiderata che vorrebbe applicare per il territorio di Carpi: un programma di lungo respiro, cioè un master plan; un grande parco per la città, un maggior impegno per valorizzare il verde; delle norme e tutele a favore di privati che possiedono boschi o grandi parchi. Tutto ciò non è poco ma non è neppure impossibile. Forza Guido: sei tutti noi!